ESTERNO PIOGGIA, INTERNO SOLE
Chi voglia meglio comprendere il ragionamento che sta dietro a questo tipo di illuminazione, deve innanzitutto sapere che
mi era stato chiesto di illuminare una tavola imbandita con prodotti culinari.
L'illuminazione doveva inoltre rappresentare una tipica giornata di sole.
L'ideale, per questo tipo di ripresa, sarebbe stato, di certo, quello di piazzare fuori dalle finestre
almeno 2 hmi da 4kW e 1 da 2.5kW.
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Durante la nostra giornata di riprese - vuoi per il cielo, vuoi per le piccole finestre della casa -
notai subito come la luce naturale non riuscisse ad entrare con sufficiente forza dentro la stanza,
se non in forma di luce livida.
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Non avendo la possibilità di usare le 4kW, ho fatto in modo di sfruttare al meglio le luci di cui
disponevo, e cioè:
1 - HMI PAR 575w, che ho poi utilizzato per la finestra più lontana dal punto di ripresa;
2 - HMI FRESNEL 2,5kW, per la finestra centrale;
3 - HMI PAR 1,2kW, per il soggetto in primo piano.
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Sebbene in modo schematico, si può certamente dire che ciascuna di queste luci lavora su tre piani della scena:
Piano uno: hmi par 575W:
Per illuminare questo piano, un primo trucchetto può essere quello di smorzare, con una frost, quella parte di luce
che altrimenti arriverebbe troppo forte sugli oggetti vicini: nella foto qui sotto, si può in effetti vedere
che ho messo una frost da 1/8 sul vetro della finestra.
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L'intenzione era quella di evitare che ci fosse una precipitosa caduta di luce sulla parte illuminata.
In contesti del genere un HMI575W non è in realtà mai abbastanza potente. Piazzandolo
troppo vicino al soggetto da illuminare, si avrebbe infatti la sgradevole percezione che la fonte sia proprio lì dietro,
appena fuori della finestra. Un raggio di sole (se è quello che vogliamo simulare) non crea caduta di luce,
nel senso che l'oggetto più distante dalla finestra riceverà la stessa quantità di luce dell'oggetto
posto - per esempio - sopra il davanzale.
Un ulteriore, più importante stratagemma è invece quello di piazzare la luce meno potente sulla parete meno
ampia del set (in questo caso lo sfondo), di modo che la superficie poco ampia non faccia denotare
questo calo di luce.
Piano due: hmi fresnel 2,5kW:
Mantenendo lo stesso ragionamento, risulta ora più facile comprendere perchè io
abbia messo la luce più potente, di cui disponevo, sulla parete più ampia della stanza.
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E' poi naturale che anche qui abbia applicato lo stesso trucchetto di smorzare, con una frost, la parte di luce
che cade sugli oggetti più vicini alla finestra.
Piano tre: hmi par 1.2kW:
Per questa terza luce, ho invece fatto un ragionamento diverso, decidendo cioè che tutta
la fonte di luce (e non solo una parte) venisse frostata con 1/8.
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L'ho fatto col chiaro intento di "ingentilire" la luce sul cibo. Essa sarebbe indubbiamente
potuta cadere a macchie di sole anche sul cibo, così come avviene sulla credenza dietro o sullo sfondo;
ma siccome lo sfondo, così illuminato, dava già l'impressione di una giornata di sole, ho ritenuto non necessario
colpire allo stesso modo la tavolata, già fin troppa imbandita di "oggetti di scena".
Somma dei piani:
Alzando all'eccesso i contrasti, la foto sotto mostra come agiscono, tutte insieme, le tre luci.
Le parti chiare sono quelle create esclusivamente dai tre proiettori.
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Quello che segue ne è il risultato:
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Fermo restando che il soggetto sarebbe rimasto il tavolo,
non c'era dubbio che il lavoro maggiore su cui mi sono concentrato, consisteva nel mettere il sole
SOPRATTUTTO sullo sfondo e sull'ambiente intorno, non soltanto sulla tavola imbandita.
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Nonostante la terza luce sia completamente frostata, si può chiaramente vedere come il sole "esista"
pure sulla tavolata di cibo: trattandosi infatti di 1/8 di frost, la provenienza della luce è ancora
del tutto percettibile.