LAVORARE IN CHROMA KEY

Quando si lavora in chroma key è assai importante ricevere per tempo i fondali che verranno sostituiti dal verde. Innanzitutto si tratta di capire se i fondali rappresentano la notte oppure il giorno; in base a questo, si decide poi come illuminare il verde del teatro di posa.

Nel caso di un fondale diurno (come quelli degli esempi sotto), faccio illuminare il verde in modo che la luce possa invadere anche la parte in cui agiranno gli attori. Ovviamente senza esagerare.
Per queste riprese non ho voluto, ad esempio, appendere i tradizionali ghost da 5 kW al centro del teatro. Ho invece fatto pannellare il perimetro del chroma key con delle diffuse assai morbide e tenute distanti un metro dalle luci (vedi foto).

In tal modo ho potuto gestire lo spazio in cui si muovevano gli attori con un'illuminazione più mirata.
Gli allestimenti che seguono mostrano tre esempi di commistione tra set reale e sfondo virtuale.

Quello che segue ne è il risultato:

La luce che ho creato giunge alle spalle dell'attore passando attraverso un telaio half-frost 2x1 mt che a sua volta prende luce da un polistirolo bianco. Il riflesso del polistirolo è dato da due proiettori da 2kw ciascuno. Come si può vedere, ho "piegato" di 90 gradi il percorso della luce. Il motivo principale era perchè mancava spazio sufficiente per alloggiare i proiettori dietro all'attore. Un secondo motivo era invece dovuto al fondale virtuale, che suggeriva di arrivare sull'attore con una luce di rimbalzo.


Nel secondo caso, qui sotto, la fonte principale era una generale diffusa che giungeva invece dall'alto e in controluce. Ho quindi concentrato 5kW di luce sull'angolo del teatro di posa alle spalle dell'attore; dopodichè ho messo a cappello un telaio Light Grid Cloth a simulare la luce proveniente dalla vetrata che si vede nel fondo virtuale.

A differenza del precedente set, qui l'attore non aveva alcun pannello su cui appoggiarsi, sicchè sul suo volto e sul suo petto non c'era niente che potesse far calare d'intensità la luce. Si spiega così la presenza della bandiera di panno nero, quello che nel nostro gergo viene comunemente chiamato riflesso negativo e che ha la semplice funzione di togliere luce sulla giacca e sul volto.

Un altro aspetto da cogliere di questo settaggio è l'angolo di ripresa: l'attore è stato posizionato su un piano rialzato così da essere ripreso dal basso verso l'alto, coerentemente al suo set virtuale. Lo schermo del monitor dimostra però che la linea prospettica non è proprio la stessa del fondale. Ne segue la sensazione che la persona dentro il set "penda" verso il basso. Si tratta comunque di un'osservazione assai meticolosa, perchè il risultato alla fine resta ingannevole quanto basta.




Il set virtuale della foto sotto ci dice che il sole è alto; osservando i palazzi, è anche un po' a destra. Non è chiaro, potrebbe anche trattarsi di una foto combinata: un'ombra in primo piano sembra indicare un sole allo zenit.

Nel set reale l'ho fatta provenire da sinistra e da destra. Conoscevo il pavimento virtuale su cui l'attrice si sarebbe sdraiata, sicchè non ho avuto scrupoli circa la direzione delle ombre: su un pavimento trasparente non si colgono così facilmente.

Ho messo 1kW di luce diffusa sulle gambe. Dalla parte opposta ci sono invece 6kW di luce. I telai diffusori sono frost da 1/8, molto leggere: volevo una luce diretta ma pallida, con ombre attenuate. La luce nuda e cruda dei proiettori avrebbe dato l'impressione di un sole forte, estivo, mediterraneo e con ombre assai marcate. Ho messo i telai a grande distanza dai proiettori, proprio perchè volevo velare e "impallidire" questo mio ipotetico sole.


Infine c'è poi stato un ultimo allestimento (la ragazza appoggiata al vetro) il cui fondale non ha richiesto espliciti riferimenti sulla luce. Il motivo lo si evince in modo chiaro dal risultato finale.

Essendosi trattato di fondali diurni, ho fatto in modo che la luce preposta a illuminare il verde, agisse sugli attori come luce di riempimento. Se gli sfondi virtuali fossero stati degli ambienti notturni, la mia prima operazione sarebbe stata quella di bandierare le luci preposte per il verde con delle quinte nere, così da avere gli attori nel buio più completo e il verde soltanto alle loro spalle.