FILTRANTE E DIFFONDENTE: OMBRE A CONFRONTO
Per chi fosse interessato a conoscere le differenze di ombre tra un velo filtrante e un diffusore,
ho voluto mettere a confronto due telai. Sul più grande è stato montato il velo filtrante; sul più piccolo
un diffusore.
Per meglio analizzare la natura di tali ombre, dietro ai due telai ho poi piazzato la stessa fonte di luce,
un proiettore alogeno da 2kw con lente fresnel.
La distanza e l'inclinazione, sia dei proiettori che dei telai, sono anch'essi identici.
L'ombra che ho analizzato è quella della sedia.
Per meglio capire il lavoro di questi telai, sono innanzitutto partito dalla foto seguente, che mostra
l'ombra che si viene a creare quando il proiettore punta direttamente sulla sedia.
Dopodichè, la prima mossa è stata quella di mettere, tra la luce e la sedia, il telaio da 4x4 mt.
L'ombra data dal velo filtrante si vede nella foto sotto.
La scopo di queste mie prove era quello di conoscere il comportamento del velo filtrante.
Pertanto l'ombra della foto sopra è rimasto il mio punto di riferimento e ciò che sono andato
a cambiare sono stati i telai diffusori.
Le tre foto successive mostrano il comportamento dell'ombra sottoposto a tre differenti diffusori.
Più specificatamente:
- Quarter White Diffusion 251 (LEE Filters):
- Half Atlantic Frost 481 (Rosco):
- White Diffusion 216 marca (LEE Filters):
L'ombra della foto che segue, sebbene appaia assai simile a quella precedente, è
stata ottenuta col diffusore Grid Cloth 430 (LEE Filters).
Nei diffusori le ombre sono assai sfumate in quanto la luce non è più puntiforme.
Un punto di luce genera un ombra, infiniti punti generano infinite ombre.
Venendo trattenuta dalla gelatina - per poi "spalmarsi" su di essa - la luce diventa in questo caso
una sorgente grande quanto il telaio (in questo caso 1mq): essa si "avvolge" attorno alla sedia generando un'infinità di ombre
che tra loro differiscono per centesimi di millimetro, da cui l'effetto finale, che è quello di un'unica ombra,
ma assai sfumata.
Bisogna però ricordare che più una sorgente di luce viene "spalmata" su un telaio,
più perde in intensità. Tant'è che ognivolta che applicavo un diffusore più opaco (sebbene queste foto
non lo diano a vedere), dovevo aprire il diaframma di mezzo stop.
Il risultato che invece sta dietro un velo filtrante (vedi foto sopra) si basa sul principio che i raggi di
luce non vengono trattenuti dalla stoffa: passandoci attraverso, essa è ancora in grado di
creare ombre dai contorni netti. Che il colore dell'ombra sia così chiaro, ciò è dovuto alla fittissima trama del velo
che, trattenendo una parte di luce sulla propria superficie, la fa ricadere sulla sedia in modo diffondente.
Il livello di esposizione della foto sopra è molto vicino a quello della sedia con gelatina Quarter White Diffusion 251.
Nella foto successiva (sempre con il velo filtrante) ho tentato di eliminare i contorni dell'ombra,
aggiungendo sul paraluce del proiettore una frost 250 (half).